La sedia - esserCI
Ho sempre percepito l’azione di fotografare come un modo per entrare in contatto con le persone. Il ritratto fotografico, attraverso lo svelamento di scorci esteriori e interiori, mi ha permesso di esplorare spazi personalissimi, di ritrovare tracce di vita, di colmare vuoti. Lo scatto di un ritratto mi offre un punto di vista privilegiato non solo sulla vita degli altri, ma anche sulla mia.
Negli ultimi due anni ho preso una nuova coscienza del mio Essere nello Spazio, del concetto di EsserCi, e ho sentito il desiderio di scattare dei ritratti che fossero la rappresentazione della persona oltre la persona stessa. Il corpo nello spazio e lo spazio come prolungamento del ritratto, oltre la presenza.
Perché lo spazio che ci contiene è esso stesso ritratto di ciò che siamo. E c’è un senso di permanenza che è possibile continuare a percepire visivamente, nonostante l’assenza.
Il progetto Esserci ha questo scopo: catturare la presenza e l’estensione del ritratto oltre la fisicità. Le scarpe rappresentano l’elemento fisico del nostro passaggio. Il nostro essere a nudo o meno.
La sedia vuota è un segno. La traccia di un legame che resta.