Questo geniale artista francese realizza con oggetti di uso quotidiano, uniti alla sua bravura nel dipingere e ad una notevole inventiva delle opere veramente deliziose.
Un creativo niente male nel quale mi sono imbattuto per caso in rete e del quale mi sono innamorato... (delle sue creazioni naturalmente) :-)
http://gilbert-legrand.com/index.html
Di
seguito qualche sua creazione... ne metto diverse perchè mi piacciono troppo...
Mi sono comperato questo programmino per pochi eurini (6,99 per l'esattezza) che avevo visto in rete di sfuggita e mi aveva incuriosito, visto poi il prezzo non eccessivo ho fatto l'acquisto. Cosa è PhotoLight Pro? è nientepopòdimeno che un simulatore virtuale di uno studio fotografico... sti c***i mi son detto... ambiziosi i ragazzi, vediamo un pò di che cosa si tratta.
All'apertura (io ho acquistato la versione in Download per Mac ma naturalmente si può prendere la versione windows) si presenta una schermata dove è possibile scegliere il modello/a o l'oggetto da fotografare da una serie di icone.
Come vediamo possiamo scegliere tramezzi busti, figure intere sia maschili che femminili, auto, moto e chitarra. Nei mezzi busti, per l'esattezza scegliendo Male Head 2 con l'opzione gesture è possibile variare la fisionomia e il colore della pelle del nostro soggetto mentre scegliendo l'opzione con la modella femminile E-motion è possibile far compiere una serie di gesti al nostro soggetto, vedremo comunque meglio in seguito alcune di queste opzioni.
Una volta effettuata la nostra scelta entreremo nello studio virtuale vero e proprio dove potremo iniziare a posizionare le luci scegliendone fino ad un massimo di cinque.
Vediamo adesso come si presenta l'area di lavoro...
Come abbiamo detto con l'opzione GESTURES è possibile variare i parametri espressivi e la conformazione del nostro soggetto
Mentre con l'opzione SKIN è possibile modificare la pelle...
Possiamo avere sotto controllo i parametri della nostra reflex virtuale. Lente, ISO, Istogramma ed alcuni effetti in camera.
Nel set E-MOTION possiamo far compiere alla nostra modella dei movimenti predefiniti e farle puntare lo sguardo in un punto di attenzione che potremo posizionare a nostro piacimento...
Di seguito una serie di screenshoot con vari tipi di luci e soggetti...
Tirando le somme... per quel poco che ho potuto vedere e provare sino ad adesso il programma è divertente, ben fatto e rende molto bene l'idea di come funzionano i vari tipi di illuminazione avendo subito a portata di mano (occhio) il risultato. L'utilizzo che mi viene in mente nell'immediato è che possiamo prepararci dei promemoria in base a dei set che possiamo provare comodamente a casa, scattarci i nostri screenshot e portarceli in studio dove poi il posizionamento delle lampade sarà senz'altro più veloce.
Per neanche sette eurini direi che è divertente soprattutto per chi non ha esperienza di scatti in studio e allestimento set...
La mia casa, le pareti la cui legna fresca,
tagliata da poco ancora profuma: sgangherata
casa di frontiera, che scricchiolava
a ogni passo, e fischiava con il vento bellicoso
della stagione australe, diventando elemento
della bufera, uccello sconosciuto
sotto le cui piume gelate crebbe il mio canto.
Vidi ombre, volti che come piante
crebbero intorno alle mie radici, parenti
che cantavano canzoni all'ombra di un albero
e sparavano tra i cavalli sudati,
donne nascoste nell'ombra
che proiettavano le torri maschili,
galoppi che sferzavano la luce,
rarefatte
notti di collera, cani che latravano.
Mio padre nell'alba scura
della terra, verso quali perduti arcipelaghi
fuggì sui suoi treni ululanti?
In seguito amai l'odore del carbone nel fumo
gli olii, gli assi di gelida precisione,
e il treno grave che attraversava l'inverno steso
sulla terra come un bruco orgoglioso.
All'improvviso sussultarono le porte.
È mio padre.
Lo circondano i centurioni della strada:
ferrovieri avvolti nei loro mantelli bagnati,
e con loro il vapore e la pioggia rivestirono
la casa, il tinello si riempì di racconti
rochi, i bicchieri si vuotarono,
e fino a me, da quegli esseri in cui vivevano
i dolori, come in una separata barriera,
giunsero le angosce, le accigliate
cicatrici, gli uomini senza denaro,
l'artiglio minerale della miseria.
P. Neruda